Giada Negro: la danza è vita
Foto di Massimiliano Fusco
A colloquio con la ballerina e coreografa della Compagnia Teatro A
Giada Negro è la new entry nella Compagnia Teatro A come ballerina e coreografa. Giovane, talentuosa e ambiziosa, ha voglia di mettersi in gioco, di imparare e di dimostrare quello che sa fare. “La danza – dice – è come una persona: va coltivata, amata, bisogna relazionarsi continuamente con essa”.
Giada, come è nata la passione per la danza?
La mia passione per la danza ha origine da quando ero veramente molto piccina, tant’è che mi ha sempre affascinato come quest’arte, nonostante fosse una vera disciplina, nonostante avesse un rigore estremo, dia comunque la possibilità di esprimere le proprie sensazioni ed emozioni attraverso il linguaggio corporeo; quindi non dover utilizzare per forza le parole. Da piccola ero abbastanza timida e questo mi ha permesso di poter esprimere il 100% di me stessa senza dover per forza utilizzare le parole. Inoltre devo ringraziare la mia insegnante di ballo Irene che mi ha aiutato a coltivare questa passione, sostenendomi e facendomi crescere giorno dopo giorno.
Qual è stato il tuo percorso formativo?
Premetto di aver frequentato il liceo scientifico, dunque nonostante la grande mole di studio sono comunque sempre riuscita a continuare a portare avanti, a coltivare la mia passione per la danza; anzi l’ho utilizzata come una vera e propria valvola di sfogo, un momento in cui cercavo di staccare la testa completamente da tutto. Sempre durante gli anni del liceo mi sono trovata a fare uno stage con il grande coreografo Joseph Fontano che ha acceso in me la curiosità per la danza ed ha alimentato la mia passione e così, dopo aver finito il liceo, ho deciso di fare l’audizione per entrare nell’Accademia Europea di Danza diretta da Joseph, che fortunatamente è andata bene e mi ha dato modo di intraprendere questo percorso di studi e di formazione.
Che ruolo ricopri all’interno della Compagnia Teatro A?
All’interno della Compagnia Teatro A sto ricoprendo il ruolo di ballerina e, per la prima volta in realtà, mi trovo a montare delle coreografie su una parte recitata; per me è un’esperienza completamente nuova ma veramente molto entusiasmante ed emozionante. È bello vedere come in base all’energia, al clima che si crea in sala dagli attori riesca a scaturire un movimento; quindi è anche bello vedere come ci sia questa doppia espressività: da una parte, eseguita con le parole e l’altra invece eseguita solo con il corpo. Quindi ci ritroviamo a raccontare una stessa storia utilizzando però strumenti differenti.
Che valore dai alla danza?
Alla danza do un grandissimo valore, la considero un’arte a tutti gli effetti e in particolare la vedo proprio come se fosse una persona; ciò nel senso che credo che di aver costruito nel tempo un vero e proprio rapporto con essa, così come esistono i rapporti umani. Come i rapporti tra le persone, anche questi con la danza devono essere ovviamente coltivati, costruiti, assecondati, giorno per giorno e se effettivamente si decide di dedicare ad essi tutto sé stesso si possono avere anche delle grandi soddisfazioni. In generale penso che sia veramente un mezzo per arrivare ad avere una crescita, ovviamente una crescita artistica o atletica ma soprattutto umana.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Per quanto riguarda i programmi futuri, mi sono appena laureata all’Accademia europea di Danza, tra l’altro con un ottimo risultato, con 110 e lode, e dunque spero di poter continuare a fare di questa mia passione il mio futuro lavoro, entrando in contatto con vari artisti, indipendentemente dal fatto che siano ballerini, coreografi, attori; parlo dell’arte in generale e di poter collaborare con loro. C’è sempre da imparare e dunque spero di poter avere un confronto con loro, per imparare qualcosa di nuovo; allo stesso tempo, mi auguro di poter avere anch’io un qualcosa da dare a questi rapporti. È sempre bello avere gente nuova attorno, per poter osservare e imparare e allo stesso tempo lasciare un qualcosa di stessi.
Come valuti il bilancio di fine anno?
Il bilancio di fine anno è assolutamente molto positivo; già solo il fatto di aver terminato nel migliore dei modi il mio percorso accademico mi ha dato davvero una grande soddisfazione. E ho iniziato a collaborare con il mio maestro e al contempo sto collaborando anche con la Compagnia Teatro A.